Secondo il professor Enzo Pellegrini, storico del neorealismo cinematografico, nel dopoguerra il cinema rispecchiava in pieno la realtà di quel periodo, inquadrandone i diversi aspetti, sia negativi che positivi, tra i quali il ruolo della donna, che cambia radicalmente rispetto agli stereotipi precedenti.
Egli fa riferimento ad alcuni dei registi più famosi degli anni '50 e '60 come De Sica, Rossellini, Pasolini e Fellini (al quale viene però riconosciuta una collocazione a sè stante nota come "realismo magico"), conosciuti in tutto il mondo, che attraverso i loro film e grazie alla collaborazione con altri grandi personaggi del mondo del cinema di quegli anni sono riusciti a trasmettere e a mostrare, a volte anche in chiave ironica, le problematiche e le realtà caratteristiche di quel periodo; ne sono un esempio i film che il professore ci ha mostrato oggi al convegno (il cui tema era proprio "la società italiana nel cinema del neorealismo"), uno dei quali era un episodio de "La Famiglia Passaguai", diretto ed interpretato da Aldo Fabrizi.
Pellegrini, parlando del cinema neorealistico, cita e critica l'intervento del 1949 dell'allora sottosegretario Giulio Andreotti il quale decretò che bisognava sostenere e promuovere lo sviluppo del cinema italiano e allo stesso tempo frenare l'avanzata di quello americano: venne infatti decretato che le sceneggiature venissero approvate da una commissione statale e se venivano giudicate come diffamanti l'Italia, ne veniva vietata la licenza di esportazione; vi era quindi una sorta di censura che secondo il professor Pellegrini era drastica e sbagliata.
Ringraziamo il professor Enzo Pellegrini per questo suo intervento in quanto ci ha permesso di conoscere un movimento culturale a noi fino ad ora sconosciuto in particolar modo sotto l'aspetto cinematografico!
_ AleD&Vale_
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